giovedì 9 febbraio 2012

Giovani e lavoro, scuola e mercato



Un estratto dell'articolo di Daniele Salvaggio, pubblicato da Ferpi in questa pagina.

Le imprese parlano di competitività, di sgravi fiscali, di incentivi agli investimenti, forse sarebbe importante che introducessero anche politiche che agevolino l’ingresso dei giovani e soprattutto che li formino, che permettano ai più meritevoli di crescere secondo logiche meritocratiche.

Al contempo è fondamentale che il sistema scuola prepari i giovani ad un mercato reale, un mercato che non si trova scritto sui libri, un mercato fatto di decisioni rapide ed interventi coraggiosi, un mercato che è ancora troppo condizionato da un establishment vecchio stampo, un mercato che ha bisogno di gente che vuole sporcarsi le mani, un mercato che ha bisogno di creatività, di vivacità, di azione, di esperienza.

Per permettere al nostro Paese di guardare in prospettiva e pensare alla nuova classe dirigente, è indispensabile cercare di superare certi limiti, particolarmente evidenti in Italia, visto che continuiamo ad essere guidati da management old style, e provare a rispolverare valori nuovi, in grado di aprire opportunità e spazi professionali verso giovani che non hanno perso la voglia di lottare, la passione verso il cambiamento, ma sono solo frenati da un anacronistico senso di stagnazione che in un’economia globalizzata non può continuare a sopravvivere.


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